TeoricaMente 5
Questa pagina tratta di argomenti di
base della psicologia,
i suoi meccanismi, le sue leggi. Quei
meccanismi e quelle leggi
che tutti utilizziamo, ma… senza saperlo.
L'ottimo è nemico del meglio
Ho
rivisto recentemente un film di qualche anno fa. Il
protagonista, chiamiamolo Giovanni, racconta le sue
disavventure con i rappresentanti di quella controversa
categoria che sono i medici.
Forse a
lui non farebbe piacere accorgersene, ma credo che Giovanni
abbia qualcosa in
comune con i medici che nel
film così maldestramente cercano di curare una malattia che
non c’è, non accorgendosi della vera, ben più seria,
malattia in atto. La cosa in comune è l’errore,
diffusissimo, del dare per scontato.
Giovanni, probabilmente, forte delle poche e sommarie
nozioni tratte da dispense e articoli, enciclopedie
curati-da-te e check-up televisivi, dà per scontato
che un prurito, presente sulla pelle, sia di competenza del
dermatologo, o, come dice un mio collega, del “pellaro”. Per
lo stesso motivo, ha probabilmente omesso di riferire al
dermatologo di quelle strane sudorazioni notturne (perché
avrebbero dovuto interessare a un dermatologo?). I
dermatologi, a loro volta, con una deformazione tipica degli
specialisti, hanno dato per scontato che Giovanni
fosse già passato al vaglio di un comune
medico generico e che
quindi fossero già state prese in considerazione le
innumerevoli patologie internistiche che danno prurito (come
ben sa qualsiasi studente al quarto anno di medicina).
Non
bisogna credere che tale errore – di
metodo e di impostazione
culturale – sia poco frequente: tutt’altro! Molte persone
fanno fatica a capire che il cosiddetto “fuoco di S.
Antonio” non è una semplice malattia della pelle, ma
riguarda anche il neurologo, o che una banale tonsillite
dello scorso inverno può richiedere un controllo
cardiologico, o che un dolore al petto terribilmente simile
all’infarto può essere di competenza di un gastroenterologo.
Quando
il medico era uno solo,
sicuramente ne sapeva di meno ma era comunque costretto a
considerare tutte le evenienze di cui era a conoscenza. Ora
l’enorme quantità di informazioni e nozioni che la scienza
medica ha a disposizione non può essere conosciuta da un
solo medico, quindi ben vengano gli
specialisti; ma questo non vuol dire cancellare il
primo passaggio. Ad esempio, se uno specialista esclude
malattie di sua competenza, questo non vuol dire che la
ricerca è finita, ma è un elemento in più da fornire al
medico generico che ha il compito di coordinare le
varie informazioni. Molte persone, come Giovanni, decidono
di andare da questo o quello specialista senza consultare il
medico “di base” e da questo piccolo errore iniziale può
partire un’incredibile catena di errori. Qualcuno potrebbe
obiettare che anche gli specialisti sono medici ed avrebbe
ragione; ma è logico che ogni specialista debba ricominciare
tutto daccapo, ricontrollando ogni volta ciò che
presumibilmente dovrebbe essere già stato fatto? (Anche se
gli specialisti, dal canto loro, farebbero bene – spero che
non me ne vogliano - a non dare per scontata questa prima
fondamentale fase di un iter
diagnostico).
Certo,
andare direttamente dallo specialista saltando il
medico generico può dare l’illusione di guadagnare tempo, si
ha l’impressione che andare dal luminare specialista sia la
scelta ottimale rispetto all’umile
generico, ma la
meravigliosa macchina umana non è fatta di tanti piccoli
pezzi separati; sarebbe come voler esaminare un quadro un
pezzetto alla volta, senza dare mai uno sguardo d’insieme.
Che
senso avrebbe il quadratino in alto a destra della Gioconda?
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